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La displasia dell'anca (HD), letteralmente definita come uno sviluppo anormale dell'articolazione dell'anca, in alcune razze di cani e gatti è la causa più comune di osteoartrite (malattia degenerativa delle articolazioni).

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Negli ultimi anni, l'interesse della ricerca in ambito canino di HD ha raggiunto il massimo storico, come evidenziato dal numero di conferenze incentrate sull'argomento e da nuove pubblicazioni su riviste scientifiche e riviste popolari. La displasia dell'anca è attualmente accettata come una malattia ereditaria causata dall'interazione di molti geni (poligenica).

Negli animali geneticamente predisposti esistono interazioni complesse e sconosciute di geni con l'ambiente che determinano il grado di espressione fenotipica: lieve, moderata o grave displasia [1].

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L'incidenza riportata di displasia dell'anca nei gatti varia notevolmente tra gli studi. I i segni clinici dell'HD sono spesso ad insorgenza graduale, il che li rende difficili da apprezzare, ma possono includere inattività, zoppia degli arti pelvici, difficoltà nel saltare e salire le scale e riluttanza a defecare. Spesso la zoppia è bilaterale e può essere particolarmente difficile da riconoscere.

La maggior parte dei gatti risponde alla gestione non chirurgica con modulazione ambientale, terapia fisica, perdita di peso e terapia farmacologica. Sono disponibili due opzioni chirurgiche di recupero: l'escissione della testa e del collo del femore e la sostituzione totale dell'anca [2].

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Il database di controllo della displasia dell'anca OFA (Orthopedic Foundation for Animals) è attivo come servizio di screening volontario e come database di HD per cani e gatti di tutte le razze.

Attraverso una rapida ricerca la razza felina più prolifica nel database OFA è il Maine Coon: su 2.732 referti radiografici di gatti inviati al database dell’OFA 2.708 (il 99.1%) sono di gatti che appartengono a questa razza. Ad oggi lo studio più importante della displasia dell’anca nei felini [3] basandosi su questi dati si è concentrato quasi solo sul Maine Coon, tralasciando tutte le altre razze.

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Le conclusioni dello studio sono le seguenti: “La prevalenza complessiva della malattia era del 24,9%, leggermente più alta nei maschi (27,3%) rispetto alle femmine (23,3%). La displasia era più grave nei casi bilaterali rispetto a quelli unilaterali e con l'aumentare dell'età. Si deve usare cautela quando si estrapolano questi risultati ad altre razze feline o altri gruppi di gatti Maine Coon. Ulteriori studi devono essere eseguiti tra le altre razze e posizioni geografiche per capire meglio i dati demografici della displasia dell'anca felina.”

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Osservazioni

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Le raccomandazioni finali di Loder e Todhunter non hanno sortito nessun effetto. Da una rapida ricerca su Google, condotta solo su siti italiani, numerose sono le pagine web dedicate al mondo felino dove la displasia dell’anca viene considerata come una malattia caratteristica della razza Maine Coon. Contattati alcuni dei titolari dei siti in questione tutti fanno esclusivamente riferimento allo studio sopra descritto.

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Alle soglie del 2020 i tempi sono sufficientemente maturi perché sia condotto un nuovo studio, più ampio e su base volontaria, comprendente tutte le razze, a beneficio di una maggiore comprensione della patologia stessa e di una chiarezza che ad oggi manca totalmente e genera solo una inutile discriminazione del Maine Coon.

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[1] Keller GG, et al. "The use of health databases and selective breeding: a guide for dog and cat breeders and owners". Orthopedic Foundation for Animals, 2006.
[2] Perry K. "Feline hip dysplasia: a challenge to recognize and treat". Journal of Feline Medicine and Surgery, 2016, 18 (3): 203-18.

[3] Loder R. T., Todhunter R. J., "The demographics of Hip Dysplasia in the Maine Coon Cat". Journal of Feline Medicine and Surgery, 2017, 20 (4): 302-307, https://doi.org/10.1177/1098612X17705554

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