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MINERALI

Quando un alimento è completo, non occorre alcun supplemento minerale. Un eccesso di sali minerali d’altro canto potrebbe nuocere alla buona digeribilità e produrre anche effetti opposti a quelli voluti. Quando si incenerisce un alimento, le ceneri recuperate, in un'etichetta alimentare definite "ceneri grezze", costituiscono i minerali presenti nell'alimento: rappresentano in genere dal 5 all'8% del totale. I minerali presenti in quantità elevate, come calcio, fosforo, potassio, sodio e magnesio, vengono chiamati macroelementi. Gli oligoelementi,

quali ferro, zinco, manganese, rame, iodio e selenio, sono invece presenti in quantità ridottissime: pochi mg/kg, ma sono indispensabili al funzionamento dell'organismo. I minerali, oltre che dagli ingredienti della dieta, possono essere somministrati anche sotto forma di sali purificati: solfato di ferro, ossido di zinco, ossido di manganese, solfato di rame, selenite di sodio, iodato di calcio...

Tra i macroelementi, il calcio è fondamentale per l’ossificazione, il fosforo per il trasferimento di energia, il potassio e il sodio per l’equilibrio ionico cellulare e il magnesio per lo stimolo nervoso.

Degli oligoelementi, il ferro permette la sintesi dell'emoglobina dei globuli rossi, lo zinco migliora la salute della pelle, il manganese concorre alla formazione delle cartilagini e del pelo, il rame è funzionale alla sintesi dei pigmenti cutanei, lo iodio garantisce il corretto funzionamento della tiroide e il selenio è un antiossidante.

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Il calcio

Il calcio, sotto forma di sali minerali, si trova nelle ossa dei mammiferi, nonché in alcune fonti minerali come il carbonato di calcio o i fosfati di calcio. Svolge due ruoli fondamentali nell'organismo: il 99% è fissato nello scheletro, calcio e fosforo costituiscono infatti il "cemento" delle ossa, e, inoltre, rende possibile il trasferimento di informazioni tra le cellule e la trasmissione dei segnali nervosi. Un apporto di calcio adatto allo stadio fisiologico, e alle dimensioni del soggetto, permette di prevenire le malattie carenziali, come l’osteofibrosi, o da eccessi, quali le calcificazioni anarchiche. I periodi in cui la richiesta di calcio è più elevata sono l’allattamento e la crescita, ma se il livello di calcio dell'alimento fosse troppo elevato, il cucciolo sarebbe incapace di adattarsi a questa situazione eccedentaria, continuando ad assorbire passivamente almeno il 30-40% del calcio ingerito, rischiando uno sviluppo anomalo dello scheletro. Nella formulazione degli alimenti, infine, è necessario rispettare l’equilibrio tra calcio e fosforo: il rapporto Ca/P deve essere sempre compreso tra 1 e 2.

 

Il fosforo

Il fosforo si trova, sotto forma di sali minerali, nelle ossa dei mammiferi e nelle fonti minerali come i fosfati. Anche le carni in genere sono ricche di fosforo. Il fosforo svolge numerose funzioni, tutte importanti. Il 90% è contenuto nello scheletro, al quale conferisce solidità in associazione con il calcio, è poi un componente delle membrane delle cellule e anche un elemento senza il quale l'energia non potrebbe essere distribuita all'organismo. Il fosforo è presente infine nel DNA e nel RNA. Una somministrazione di fosforo adatta allo stadio fisiologico, e alle dimensioni del soggetto, permette di ottenere una crescita armoniosa e un buon funzionamento dell'organismo, in perfetto equilibrio con gli apporti di calcio. Nei soggetti anziani, invece, si consiglia di ridurre la somministrazione di fosforo poiché un eccesso potrebbe aggravare i problemi di insufficienza renale cronica.

 

Il potassio

Il potassio si trova facilmente sotto forma di sali minerali. Questo elemento minerale è essenziale al funzionamento della cellula. La somministrazione di potassio non pone problemi particolari, salvo in caso di diarrea, che può provocarne perdite elevate. Alcune malattie cardiache o renali obbligano poi a ridurre o a aumentare le quantità somministrate con gli alimenti. Insieme al sodio, il potassio provvede all'equilibrio della pressione tra l'interno e l'esterno della cellula, e svolge importanti funzioni nel metabolismo energetico della cellula stessa. Riveste anche un ruolo importante nel funzionamento cardiaco e un'acidificazione eccessiva dell'urina può condurre a una carenza.

 

Il citrato di potassio

Il citrato di potassio, somministrato per via orale, è un agente alcalinizzante, ovvero aumenta il pH urinario. L'alcalinizzazione urinaria è utile per lottare contro i calcoli che si sviluppano con un pH acido: quelli di urato di ammonio e di cistina. I calcoli di ossalato di calcio non sono sensibili al pH urinario, ma l'alcalinizzazione permette indirettamente di limitare l'escrezione di calcio nell'urina; inoltre il citrato di potassio, chelando il calcio e formando un sale solubile, impedisce al calcio di legarsi all'ossalato e conseguentemente di formare i calcoli. L’alcalinizzazione va però trattata con precauzione, perché può parallelamente indurre la formazione di altri tipi di calcoli, quelli di struvite e di fosfato di calcio, che si formano nell’urina alcalina.

 

Il sodio

Il sodio necessario viene fornito mediante cloruro di sodio, ovvero sale da cucina. L'apporto di sodio non pone problemi particolari, nemmeno durante lo sforzo fisico intenso poiché il gatto non suda e, quindi, non perde sodio, contrariamente a quanto avviene nell'uomo e nel cavallo. Solo alcune malattie cardiache sono riconducibili a un ridotto apporto alimentare in sodio. Questo minerale è essenziale al funzionamento della cellula poiché ne assicura l'equilibrio tra pressione interna e esterna e svolge importanti funzioni nel metabolismo energetico. Inoltre, è un regolatore dell'equilibrio idrico (sensazione di sete o eliminazione attraverso l'urina). Aumentando leggermente il tenore dell'alimento in cloruro di sodio, si incoraggia il consumo di acqua e si stimola la diuresi: questo è il modo più semplice per prevenire la formazione di calcoli urinari. Un grande volume di urina, infatti, aumenta la frequenza delle minzioni e contribuisce a evacuare i cristalli che si formano nelle vie urinarie. 

 

I fostati di sodio

I fosfati di sodio compongono una famiglia di sali minerali in cui figurano oltre 150 molecole distinte.

Alcune di queste molecole, quando sono liberate nel cavo orale, fissano gli ioni calcio presenti nella saliva, limitando così la mineralizzazione della placca dentale e rallentando la formazione di tartaro. Diversamente gli ioni calcio presenti nella saliva possono formare cristalli di idrossiapatite di calcio, la forma minerale che interviene nella formazione del tartaro. Per facilitarne la liberazione durante la fase masticatoria e favorire il contatto con il calcio salivare, i fosfati devono essere integrati nel rivestimento delle crocchette o in una barra da masticare. Nel corso della digestione i complessi di fosfati di calcio si dissociano: il calcio e il fosforo vengono liberati nel tubo digerente e vengono assorbiti in funzione dei bisogni dell'organismo.

 

Il magnesio

Il magnesio, presente nelle ossa dei mammiferi e in fonti minerali come la magnesia, è, insieme a calcio e fosforo, uno dei componenti dello scheletro. Contribuisce in misura minore alla solidità dello stesso, ma interviene nella conduzione nervosa e nelle contrazioni muscolari e contribuisce al metabolismo energetico generale dell'organismo. La carenza di questo minerale può provocare la comparsa di disturbi nervosi. In passato, si consigliava di limitare il magnesio per frenare la formazione dei calcoli di struvite, ma si è osservato che mantenere il pH urinario acido è una misura preventiva molto più efficace. Il magnesio, inoltre, inibisce la formazione dei calcoli di ossalato di calcio.

 

Gli oligoelementi chelati

Gli elementi chelati, ossia fissati su una molecola organica, sono assorbiti più facilmente dall'organo a cui sono destinati. E si rivelano anche più efficaci. Per esempio lo zinco chelato si fissa meglio, a livello del pelo, dello zinco in forma libera, stimolandone in tal modo la crescita. Il miglioramento della qualità nutrizionale dell'alimento, ottenuto grazie ai chelati, permette di rispondere in modo più adeguato al fabbisogno di ciascun oligoelemento dell'animale. L'utilizzazione di questa forma di apporto di oligoelementi ha il solo vantaggio di migliorarne la digestione e, soprattutto, l'assorbimento digestivo, che normalmente è inferiore al 30%. Quando gli oligoelementi sono chelati, il rendimento dell'assorbimento può essere superiore al 60%.

 

Lo zinco

Oltre al suo impatto sull'insieme dell'organismo, questo oligoelemento è fondamentale per la sintesi del collagene e della cheratina, indispensabili per l'integrità della pelle e per la qualità del pelo. È inoltre necessario al trasporto della vitamina A e svolge una importante funzione nella riproduzione. Lo zinco, infine, contribuisce all'eliminazione dei lattati prodotti durante gli sforzi muscolari brevi e intensi. La carenza di zinco si ha il più delle volte con alimenti di cattiva qualità, ricchi di crusca e sali minerali che ne impediscono l'assorbimento normale.

 

Il ferro

Il ferro, abbondante in fegato, carne e pesce, verdure, è un nutriente essenziale nella prevenzione e nel trattamento delle anemie. È un componente indispensabile dell'emoglobina, pigmento che assicura il trasporto dell'ossigeno nei globuli rossi, e della mioglobina, che assolve la stessa funzione nel muscolo. Questo elemento, inoltre, ha numerose funzioni enzimatiche, che interessano in modo particolare la respirazione cellulare.

 

Il manganese

Il manganese, abbondante in cereali, granaglie e frutta, svolge un ruolo importante nella formazione delle cartilagini ossee e articolari, deve quindi essere sorvegliato con particolare attenzione nel cucciolo e nell'animale anziano o artrosico. Inoltre è un oligoelemento che partecipa attivamente al funzionamento dei mitocondri, le centrali energetiche delle cellule.

 

Il rame

Il rame, particolarmente abbondante nelle carni di agnello, maiale e anatra e nei semi proteaginosi come piselli, lenticchie e soia, fa parte dei fattori antianemici in cui figurano i folati, la vitamina B12 e naturalmente il ferro. Si accumula principalmente nel fegato e interviene nella sintesi della melanina, che è all'origine della pigmentazione del pelo. Agisce sull'organismo in relazione col ferro, di cui facilita l'assorbimento intestinale e l'integrazione nell'emoglobina. È l'elemento attivo di numerosi enzimi, in particolare quelli che favoriscono i fenomeni di ossidazione cellulare. Interviene infine anche nella sintesi del collagene dei tendini e della mielina del sistema nervoso.

 

Lo iodio

Le principali fonti naturali di iodio sono il sale marino e il pesce. Questo oligoelemento entra nella composizione degli ormoni tiroidei, di cui rende possibile la sintesi. Senza iodio, il funzionamento della tiroide è compromesso e si possono produrre gravi disturbi del metabolismo, che si manifestano in quella che viene chiamata "gotta".

 

Il selenio

Il selenio, presente sotto forma di sali minerali, nel pesce e, in minor quantità, nella carne, è un antiossidante che agisce in sinergia con la vitamina E per proteggere le membrane cellulari, in particolare quelle delle cellule muscolari. Come gli altri antiossidanti, svolge un ruolo complementare nella lotta contro tutti gli stati di "stress ossidativo" a cui è sottoposto l'organismo: invecchiamento, sforzo fisico intenso, inquinamento, cancro e malattie infiammatorie.

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