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l'isoeritrolisi

NEONATALE

Quando si pianifica un accoppiamento è importante conoscere il gruppo sanguigno dei propri riproduttori poiché potrebbe esserci una incompatibilità sanguigna in grado di innescare condizioni fatali per i cuccioli: l’isoeritrolisi neonatale felina.

Il sistema del gruppo sanguigno felino, chiamato AB, è caratterizzato prevalentemente da due tipi di sangue: il tipo A, il più comune, e il tipo B. A questi si aggiunge poi un terzo tipo AB, che però è molto raro, geneticamente definito C. Il gruppo sanguigno di un gatto è determinato dal tipo di antigene (A o B o entrambi) presente sulla superficie dei globuli rossi.

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I gruppi sanguinei vengono ereditati come un semplice tratto autosomico mendeliano, con A dominante su B: questo significa che un gatto con sangue di tipo A può essere omozigote (AA) o eterozigote (Ab) ma un gatto con sangue di tipo B può essere solo omozigote (bb). Per quanto riguarda il gruppo C, di cui non è stata ancora chiarita la trasmissione ereditaria, il test genetico non è in grado di discriminarlo dal gruppo, ma lo discrimina dal gruppo B. 

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I gatti possiedono alloanticorpi naturali contro gli antigeni dell’altro gruppo, quindi i gatti con gruppo sanguigno A hanno anticorpi contro il gruppo sanguigno B (anti-B), generalmente piuttosto deboli, mentre i gatti con sangue di tipo B mostrano di solito titolazioni anticorporali molto elevate contro il tipo A (anti-A). I gatti di tipo C hanno, sulla membrana dei globuli rossi,  sia antigeni di tipo A che di tipo B e non sviluppano anticorpi anti-A e anti-B.

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Cos'è l'isoeritrolisi neonatale felina

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L'isoeritrolisi neonatale felina è una malattia emolitica che colpisce i cuccioli con gruppo sanguigno di tipo A o C nati e/o allattati da una fattrice con gruppo sanguigno di tipo B, causata all’assunzione, da parte dei cuccioli, del colostro materno durante le prime 24/48 ore di vita.

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Il colostro è un latte speciale prodotto dalla madre per le prime ore dopo il parto, ricco di tutti gli anticorpi: anticorpi generati dalla vaccinazione, anticorpi derivati dall'esposizione a tutti i tipi di proteine che ha sperimentato o a infezioni a cui è sopravvissuta, e, naturalmente, anticorpi contro il gruppo sanguigno "sbagliato" (anti-A nel caso di una mamma con sangue B). Le mucose intestinali dei gattini, durante le prime 24/48 ore di vita, sono estremamente permeabili agli anticorpi, per cui gli anti-A riescono facilmente a raggiungere il flusso sanguigno dei cuccioli provocandone l’eritrolisi, ossia la distruzione dei globuli rossi, con conseguente anemia emolitica. Passate le prime 24/48 ore di vita, le mucose intestinali si impermeabilizzano bloccando il transito degli anticorpi.

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I sintomi 

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I gattini alla nascita sono sani e accuseranno i primi sintomi solo dopo aver assunto il colostro della mamma. Un gattino con isoeritrolisi neonatale felina appare stanco, senza appetito, magro e non si svilupperà come dovrebbe. La distruzione dei globuli rossi, e la conseguente anemia, provoca sia necrosi dei tessuti interni, per cui le mucose diventano gialle e l’urina marrone-rossastro, sia necrosi dei tessuti esterni (naso, orecchie e coda). Questi sintomi si manifestano rapidamente, entro i primi giorni di vita. Una trasfusione di sangue di tipo A potrebbe salvare il cucciolo, ma il tasso di mortalità è molto alto anche con questo tipo di trattamento. La morte sopraggiunge spesso entro la prima settimana di vita.

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La prevenzione 

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Fortunatamente, questa condizione è facilmente prevenibile. Se la gatta è di gruppo sanguigno A o C non ci si deve preoccupare, perché, anche se i cuccioli avessero sangue di tipo B, possono essere nutriti naturalmente senza conseguenze. Se invece la gatta fosse di gruppo sanguigno B due sono le strade percorribili: accoppiare la gatta solo con stalloni di gruppo B, oppure fare in modo che i cuccioli non vengano allattati dalla mamma per le prime 24/48 ore di vita. È comunque buona norma permettere ai cuccioli di fruire del calore e dell’odore materno, quindi è consigliabile vestire la gatta con una tutina che non consenta l’accesso alle mammelle e provvedere all’allattamento artificiale per 24/48 ore. In alternativa è possibile ricorrere all’ausilio di una gatta balia di gruppo sanguigno A, ma deve aver partorito più o meno lo stesso giorno. 

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Mancanza di colostro = mancanza di immunità?

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Se i cuccioli non dovessero ricevere colostro questo significherebbe che non riceveranno l'immunità passiva dalla madre? Sì, è esattamente così. Idealmente, bisognerebbe tenere in congelatore un po’ di colostro raccolto da una gatta con sangue di tipo A, ma non è certo un’impresa così facile.

Senza il trasferimento di immunità passiva, i cuccioli saranno un po’ più delicati per le prime settimane di vita, bisogna quindi prestare massima attenzione in questo periodo: evitare visitatori, disinfettare l’ambiente e lavarsi sempre le mani prima di toccarli. Bisogna però sottolineare che un cucciolo che non ha ricevuto il colostro inizierà a sviluppare immunoglobuline (anticorpi propri) prima di un gattino che ha ottenuto gli anticorpi dalla mamma. Questo processo, che inizia normalmente intorno alle quattro settimane di età, in un cucciolo che non ha ricevuto il colostro comincia intorno alle due settimane di età. A sei settimane, il sistema immunitario di un cucciolo che non ha ricevuto il colostro è più o meno identico a quello di un gattino che lo ha ricevuto.
 

Risultati degli accoppiamenti in funzione della tipizzazione genetica dei riproduttori

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Nell'eredità mendeliana ciascuno dei due genitori contribuisce a ognuno dei due possibili alleli per ogni gene, quindi conoscendo il genotipo di entrambi i genitori è possibile determinare la distribuzione fenotipica attesa della prole.

Nella trasmissione genetica del gruppo sanguigno, quindi, i gatti ereditano un allele dalla madre e uno dal padre. I geni del sangue di tipo A sono dominanti sui geni del sangue di tipo B, quindi un gatto eterozigote (avente un allele A e uno b) risulterà sierotipicamente di tipo A. Essendo il sangue di tipo B recessivo, questo può derivare dall’accoppiamento di due gatti omozigoti per l'allele b oppure eterozigoti (aventi dunque entrambi un allele A e un allele b).

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Di seguito le possibili combinazioni:

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